S. Anna di Stazzema si trova in Alta Versilia a 660 m. s.l.m. ai piedi dei monti Lieto (m. 1.016 ) e Gabberi (m. 1.108): si tratta di un piccolo borgo formato da case sparse che ha per epicentro la chiesa dedicata a S. Anna. S. Anna di Stazzema fu teatro di una delle pi grandi tragedie civili italiane della seconda guerra mondiale: ci accostiamo in punta di piedi a parlare di questo luogo e di ci che vi accaduto il 12 agosto 1944. Riteniamo che sia giusto parlarne per far si che pi persone possibili siano a conoscenze di quella strage efferata e per non dimenticare mai gli orrori che pu portare la guerra. Partendo dalla chiesa si pu salire sul Colle di Cava dove s'innalza il Monumento Ossario che raccoglie i resti dei 560 Martiri: l'opera in pietra locale, realizzata nel 1948 su progetto dell'Arch. Tito Salvatori, accoglie, sopra la fossa comune, una scultura di Vincenzo Gasperetti che rappresenta una giovane madre che stringe teneramente al petto, nell'abbraccio di morte, la figlioletta uccisale. Nella piazza antistante la chiesa di Sant'Anna, dove vennero uccisi moltissimi innocenti, si trova il monumento eretto in memoria dei caduti: su esso sta scritto 'In questa piazza il 12 agosto 1944 un'orda di tedeschi imbestialiti dalla ideologia della morte stroncarono e bruciarono con nazistica ferocia centinaia di uomini, donne e bambini di null'altro rei che di aver chiesto a questi monti riparo dalla furie della guerra' Il 12 agosto del 44 Fu un massacro... Allalba del 12 agosto, reparti di SS, in tutto alcune centinaia, in assetto di guerra, salirono a SantAnna da Vallecchia-Solaio, Ryosina, Mulina di Stazzema e Valdicastello, utilizzando queali portatori alcuni uomini catturati precedentemente nella piana della Versilia. Verso le sette il paese era ormai circondato. Gli abitanti non pensavano ad una strage, ma piuttosto ad una normale operazione di rastrellamento. Molti uomini infatti fuggirono, nascondendosi nei boschi. Troppo tardi si accorsero delle reali intenzioni dei nazisti. Cos lo scrittore Manlio Cancogni narra gli avvenimenti di quella terribile giornata: 'I tedeschi, a SantAnna, condussero pi di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore n odio. Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non pi lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli; e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare. Breve la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e gi fremevano dimpazienza. Cos ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco. E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza. Intanto le case sparse sulle alture, le povere case di montagna, costruite pietra su pietra, senza intonaco, senza armature, povere come la vita degli uomini che ci vivevano erano bloccate. Gli abitanti erano spinti negli anditi, nelle stanze a pianterreno e ivi mitragliati e, prima che tutti fossero spirati, era dato fuoco alla casa; e le mura, i mobili, i cadaveri, i corpi vivi, le bestie nelle stalle, bruciavano in ununica fiamma. Poi cerano quelli che cercavano di fuggire correndo fra i campi, e quelli colpivano a volo con le raffiche delle mitragliatrici, abbattendoli quando con grido dangoscia di suprema speranza erano gi sul limitare del bosco che li avrebbe salvati. Poi cerano i bambini, i teneri corpi dei bimbi a eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il calcio della 'pistol-machine', e infilato loro nel ventre un bastone, li appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento.E non avevano ancora finito. Scesero perci il sentiero della valle ancora smaniosi di colpire, di distruggere, compiendo nuovi delitti fino a sera. A mezzogiorno tutte le case del paese erano incendiate; i suoi abitanti fissi e gli sfollati erano stati tutti trucidati. Le vittime superano di gran lunga i cinquecento, ma il numero esatto non si potr mai sapere.
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Title | Sant'Anna di Stazzema - Per non dimenticare le 560 Vittime Innocenti - 12 Agosto 1944 - La Strage di Sant'Anna di Stazzema - Index |
Description | S. Anna di Stazzema si trova in Alta Versilia a 660 m. s.l.m. ai piedi dei monti Lieto (m. 1.016 ) e Gabberi (m. 1.108): si tratta di un piccolo borgo formato da case sparse che ha per epicentro la chiesa dedicata a S. Anna. S. Anna di Stazzema fu teatro di una delle pi grandi tragedie civili italiane della seconda guerra mondiale: ci accostiamo in punta di piedi a parlare di questo luogo e di ci che vi accaduto il 12 agosto 1944. Riteniamo che sia giusto parlarne per far si che pi persone possibili siano a conoscenze di quella strage efferata e per non dimenticare mai gli orrori che pu portare la guerra. Partendo dalla chiesa si pu salire sul Colle di Cava dove s'innalza il Monumento Ossario che raccoglie i resti dei 560 Martiri: l'opera in pietra locale, realizzata nel 1948 su progetto dell'Arch. Tito Salvatori, accoglie, sopra la fossa comune, una scultura di Vincenzo Gasperetti che rappresenta una giovane madre che stringe teneramente al petto, nell'abbraccio di morte, la figlioletta uccisale. Nella piazza antistante la chiesa di Sant'Anna, dove vennero uccisi moltissimi innocenti, si trova il monumento eretto in memoria dei caduti: su esso sta scritto 'In questa piazza il 12 agosto 1944 un'orda di tedeschi imbestialiti dalla ideologia della morte stroncarono e bruciarono con nazistica ferocia centinaia di uomini, donne e bambini di null'altro rei che di aver chiesto a questi monti riparo dalla furie della guerra' Il 12 agosto del 44 Fu un massacro... Allalba del 12 agosto, reparti di SS, in tutto alcune centinaia, in assetto di guerra, salirono a SantAnna da Vallecchia-Solaio, Ryosina, Mulina di Stazzema e Valdicastello, utilizzando queali portatori alcuni uomini catturati precedentemente nella piana della Versilia. Verso le sette il paese era ormai circondato. Gli abitanti non pensavano ad una strage, ma piuttosto ad una normale operazione di rastrellamento. Molti uomini infatti fuggirono, nascondendosi nei boschi. Troppo tardi si accorsero delle reali intenzioni dei nazisti. Cos lo scrittore Manlio Cancogni narra gli avvenimenti di quella terribile giornata: 'I tedeschi, a SantAnna, condussero pi di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore n odio. Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non pi lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli; e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare. Breve la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e gi fremevano dimpazienza. Cos ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco. E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza. Intanto le case sparse sulle alture, le povere case di montagna, costruite pietra su pietra, senza intonaco, senza armature, povere come la vita degli uomini che ci vivevano erano bloccate. Gli abitanti erano spinti negli anditi, nelle stanze a pianterreno e ivi mitragliati e, prima che tutti fossero spirati, era dato fuoco alla casa; e le mura, i mobili, i cadaveri, i corpi vivi, le bestie nelle stalle, bruciavano in ununica fiamma. Poi cerano quelli che cercavano di fuggire correndo fra i campi, e quelli colpivano a volo con le raffiche delle mitragliatrici, abbattendoli quando con grido dangoscia di suprema speranza erano gi sul limitare del bosco che li avrebbe salvati. Poi cerano i bambini, i teneri corpi dei bimbi a eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il calcio della 'pistol-machine', e infilato loro nel ventre un bastone, li appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento.E non avevano ancora finito. Scesero perci il sentiero della valle ancora smaniosi di colpire, di distruggere, compiendo nuovi delitti fino a sera. A mezzogiorno tutte le case del paese erano incendiate; i suoi abitanti fissi e gli sfollati erano stati tutti trucidati. Le vittime superano di gran lunga i cinquecento, ma il numero esatto non si potr mai sapere. |
Keywords | sant anna di stazzema, stazzema, sant'anna, camaiore, versilia, lucca, toscana, forte dei marmi, massarosa, viareggio,pietrasanta, seravezza, stazzema, patrioti, martiri, innocenti, partigiani, enio mancini, pieri, genny marsili, strage innocenti, eccidio di civili, 12 agosto 1944, millenovecentoquarantaquattro, spike lee, miracolo a sant'anna |
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